Milan, Fonseca: chi ha sbagliato pagherà, non mi frega un c… del nome del giocatore, lo dico in faccia
18 Ottobre 2024Non cambia lui. Deve cambiare il Milan. Anche a costo di metterci più tempo del previsto. E anche a costo di usare il pugno duro. Paulo Fonseca lo dice chiaro e tondo. Niente sconti a chi sbaglia e di errori di tutti i tipi, tecnici e comportamentali, ce ne sono stati troppi ultimamente. Il tecnico portoghese continua a mostrarsi ottimista in chiave futura ma non nasconde la rabbia per quanto accaduto a Firenze.
La sfuriata di Fonseca dopo Firenze
Cosa è successo dopo il ko con i viola e le polemiche sui rigori Fonseca lo spiega: “Non mi piace di vedere nessuno quando perdo, fortunatamente il giorno dopo erano tutti con le nazionali. Quando sono tornati tutti abbiamo preparato la gara di domani e ieri abbiamo parlato di quello che è successo a Firenze. Cosa ci siamo detti? Tutto quello che pensate, io so una cosa: non chiudo gli occhi davanti ai problemi ed è quello che ho fatto”.
Chi ha sbagliato pagherà
Fonseca non gira attorno alla questione. I nomi di Theo (peralto squalificato) ed Abraham che hanno battuto i rigori al posto di Pulisic non escono ma i riferimenti sono fin troppo espliciti: “Non sono un attore, quel che penso lo dico nello spogliatoio faccia a faccia con i giocatori che hanno sbagliato. Se abbiamo un problema non me ne frega un c… del nome del calciatore, mi confronto direttamente con la squadra o con i giocatori che hanno sbagliato. Se verranno puniti? Vediamo domani, per me conta solo la squadra non i calciatori e dobbiamo prenderci la responsabilità quando sbagliamo, se qualcuno non capisce lo spirito di squadra diventa difficile. Ibra? Ho parlato anche con lui ma parliamo quasi tutti i giorni di quello che succede nella squadra, siamo tornati insieme in treno dalla partita”.
Si dice che Fonseca non abbia in mano lo spogliatoio: “Io non devo dimostrare niente, io non ho questa necessità, chiedetelo ai giocatori come sono stato dal primo giorno. Stiamo cambiando ma ci vuole più tempo di quel che pensavo, devo avere più pazienza. Si cominciano a vedere cose che sono importanti, dobbiamo continuare. Non abbiamo tanto tempo per allenarci, piano piano dobbiamo migliorare in quello che io credo che dobbiamo migliorare”.
Fonseca e la fascia di capitano
Altra accusa mossa a Fonseca è quella di aver cambiato troppo spesso il capitano: “Devo chiarire questa cosa. Il Milan aveva già tre capitani. Calabria, Theo e Leao: perché sono i giocatori con più partite nel Milan. Posso essere o no d’accordo con questo, ma ho rispettato questa cosa, devo rispettarla. Quello che io penso è che questa squadra ha bisogno di più leadership. Non è importante chi va in campo ed usa la fascia, ma è importante avere nello spogliatoio 2-3 giocatori che condividono questa leadership. Penso che abbiamo altri giocatori che possono aiutare questi giocatori: è leader non solo chi indossa la fascia… Abbiamo altri giocatori che possono aiutare in questo”.
Ultima considerazione sul cambiamento che è difficile sul piano tecnico, atletico, tattico o psicologico: “Tutto, sono tutti interconnessi. Possiamo parlare di tattica e di struttura… Pensate che abbiamo perso con la Fiorentina perché c’è stato un problema tecnico o tattico? Per me c’è di più. Penso che non abbiamo avuto la cattiveria, la voglia di correre più della Fiorentina. Questo è tutto nella testa. Possiamo lavorare su tutto, ma quello che per me è stato importante vedere è che non abbiamo avuto aggressività. E questo non è tattica. Dobbiamo correre più degli altri e non l’abbiamo fatto. Se mi sto divertendo? Mi piacerebbe divertirmi di più”.