Zaniolo all’attacco: basta bugie, ho fatto pipì nello spogliatoio col permesso, ecco cosa è successo davvero

Zaniolo all’attacco: basta bugie, ho fatto pipì nello spogliatoio col permesso, ecco cosa è successo davvero

28 Maggio 2025 Off Di admin

Tra accuse pesanti e una legittima difesa, il caso-Zaniolo non accenna a sgonfiarsi: il calciatore della Fiorentina, con un passato alla Roma, nega di aver colpito due giovani tesserati giallorossi al termine della semifinale Primavera vinta dai viola e spiega come sono andate le cose. Intanto si muove la Procura Federale.

Caso-Zaniolo, ricostruzioni discordanti, cosa è successo?

Le ricostruzioni discordanti non consentono di arrivare a una soluzione. Zaniolo ha davvero colpito Almaviva e Litti della Roma Primavera? Gli accusatori conferma le prime dichiarazioni fornite dall’AS Roma: l’ex giallorosso si sarebbe recato nello spogliatoio per provocare alcuni calciatori della formazione giallorossa. Due di questi, Almaviva (che ricevette la fascia da capitano dalle mani di Francesco Totti, nel giorno del suo ritiro) e Litti appunto, sarebbero stati colpiti da Zaniolo: i colpi avrebbero scatenato una baruffa condannata con fermezza dal club capitolino in un comunicato stampa.

Ma è andata davvero così? Zaniolo ha provocato i calciatori della Roma, colpendone un paio con un pugno o un ceffone? All’accusa dei giallorossi ha risposto il trequartista, ora alla Fiorentina: Non posso passare per quello che scatena risse e mette le mani addosso a un ragazzino. Quando ho fatto delle sciocchezze, come con l’arbitro l’ultima volta all’Olimpico, mi sono assunto le mie responsabilità, ma stavolta no, non ci sto!”, ha commentato in esclusiva al Corriere dello Sport.

Zaniolo si difende: “Non ho colpito nessuno”

La zuffa con alcuni tesserati romanisti ci sarebbe stata, ma solo qualche parola grossa volata nel post-partita vinta 2-1 dalla Fiorentina. Nulla di più, né pugni, né ceffoni, nessuna rissa da far west. Zaniolo respinge al mittente le accuse, ma cosa ci faceva nello spogliatoio della Roma? Dovevo fare pipì e il primo bagno che ho trovato era quello dello spogliatoio della Roma. Ho chiesto il permesso di entrare e me l’hanno concesso con un sorriso”.

Poi i toni si sarebbero alterati: “Ho provato a dare il ‘cinque’ ai ragazzi della Roma, ma uscendo dal bagno uno di questi ragazzi mi ha provocato a voce alta e quando gli ho chiesto se era proprio a me che si riferiva, mi si è avvicinato. Ho perso la calma, ma non l’ho colpito. So di aver reagito male e me ne assumo le responsabilità. So di essere un esempio più i più giovani, ma i fatti sono ben lontani da quanto ricostruito. Da parte mia, oltre a una discussione verbale non c’è stato alcun comportamento aggressivo”.

Zaniolo, da aggressore a vittima?

Tornasse indietro Zaniolo non tornerebbe nello spogliatoio della Roma e tratterrebbe la pipì: “Ma ho chiesto il permesso, non ho mai alzato le mani, non ci sono stati schiaffi o pugni. Quando sbaglio mi assumo le responsabilità, ma stavolta no. Ho la coscienza pulita e sono pronto a parlare con la procura federale o con il ragazzo in questione, a cui ho solo poggiato una mano sulla spalla, perché i toni erano poco simpatici”.

Da aggressore a vittima, Zaniolo rivela di essere stato colpito nel bailamme: Ho ricevuto una tacchettata nel polpaccio. Trovo fuori luogo il comportamento di alcuni adulti passati dalla richiesta dell’autografo all’offesa. Fa male la mancanza di rispetto nei confronti di un collega che ha più anni del ragazzo che ha dimostrato di non gradire la mia presenza nello spogliatoio, forse eleggendosi a difensore della Roma, quando non ce n’era bisogno”.

Caso-Zaniolo, si muove la Procura Federale

Intanto la Procura Federale ha avviato un’inchiesta per fare luce sull’accaduto. Va chiarita la dinamica della presunta rissa, dal momento che le ricostruzioni fornite sono parecchio discordanti, tra chi dice che Zaniolo sarebbe entrato nello spogliatoio con il chiaro intento di innescare una lite e chi, il protagonista principale, respinge le accuse spiegando di essere stato offeso e di aver solo reagito verbalmente.

Il procuratore Chiné ascolterà i giovani della Primavera giallorossa che sarebbero stati aggrediti e poi Zaniolo, che si dice tranquillo: “Andrò di persona dal procuratore federale. Ho quasi 26 anni, sono cambiato, il vecchio Zaniolo non esiste più e all’Atalanta lo sanno perfettamente. Anni fa la rissa, probabilmente, ci sarebbe stata davvero, ma si cresce. Oggi sono capace di farmi rispettare con le parole”, ha concluso.