Juventus, scontro Elkann-Giuntoli: come si è arrivati all’addio e perché Gasperini ora è in pole per la panchina

Juventus, scontro Elkann-Giuntoli: come si è arrivati all’addio e perché Gasperini ora è in pole per la panchina

30 Maggio 2025 Off Di admin

La nuova Juventus di John Elkann. Senza Conte, che ha preferito continuare il suo percorso a Napoli, ma pure senza Giuntoli, l’uomo a cui il numero uno di Exor aveva affidato l’operazione rilancio. I veri motivi dell’addio al dirigente toscano e perché, ora, in pole per la panchina c’è Gasperini.

Juventus, cosa ha spinto Elkann a silurare Giuntoli

L’assenza di Cristiano Giuntoli e dei suoi collaboratori Giuseppe Pompilio e Stefano Stefanelli alla commemorazione delle vittime dell’Heysel ha rappresentato il chiaro segnale di una rottura che va solo ufficializzata. Si cambia tutto. L’ex Napoli, per anni braccio destro di De Laurentiis e tra i protagonisti del terzo scudetto dei partenopei, non si è ripetuto a Torino. Due stagioni negative, soprattutto l’ultima, quella in cui gli erano stati affidati pieni poteri.

Il fallimento del progetto Motta, i 200 milioni spesi sul mercato, ma soprattutto i tanti giovani venduti a prezzo di saldo che sono poi esplosi altrove (su tutti Huijsen e Kean): ecco i motivi che hanno spinto Elkann ad attuare una nuova rivoluzione. Via Giuntoli e i suoi uomini: la comunicazione al ds fatta dopo un colloquio teso e un vero e proprio scontro. Madama riparte da Giorgio Chiellini e Damien Comolli. Più poteri all’ex difensore, mentre il dirigente francese che ha salutato Tolosa sarà il nuovo direttore generale del club bianconero. E, come scrive La Gazzetta dello Sport, in arrivo – si tratta di un ritorno – c’è anche Matteo Tognozzi, che, dopo l’esperienza al Granada, si occuperà dell’area sportiva e di quella scouting.

Saltato Conte, l’obiettivo numero uno è Gasperini

La mossa di De Laurentiis, che ha esaudito tutte le richieste del suo allenatore, ha fatto cambiare idea a Conte. Già, tutti davano per scontato il suo ritorno alla Juventus e, infatti, la maggior parte dei tifosi si sente tradita da Antonio. Probabilmente il dietrofront – se di dietrofront si può parlare – del tecnico pugliese ha colto di sorpresa la Signora, che non aveva un piano B pronto. Per ora c’è Tudor, che si appresta ad affrontare il Mondiale per Club senza essere conoscenza del suo futuro.

Non è da escludere la permanenza del croato, anche se il suo nome non è in cima alla lista delle preferenze. Il mirino bianconero si sposta sull’asse Bergamo-Roma, con l’obiettivo di soffiare Gasperini – ormai deciso a lasciare l’Atalanta – ai Friedkin. Ieri l’incontro a Firenze tra Gian Piero e la proprietà americana dei giallorossi: l’accordo che sembrava ad un passo non è ancora stato raggiunto per alcuni dubbi dell’allenatore di Grugliasco legati al fair-play finanziario e, adesso, la Juve prova il colpo di coda.

Juve, perché Gasp è in pole per la panchina

Anche per il 67enne piemontese sarebbe un ritorno. Di più, assumere il comando della prima squadra coronerebbe un lungo percorso iniziato da calciatore nel settore giovanile bianconero e continuato da allenatore ‘alle prime armi’ fino al timone della formazione Primavera. Gasp è considerato l’uomo giusto per valorizzare tutto ciò in cui ha fallito Giuntoli.

Innanzitutto Koopmeiners, che all’Atalanta era diventato uno dei calciatori più ambiti d’Europa prima di smarrirsi a Torino. E poi l’abilità del tecnico di valorizzare i giovani (e non solo). Basti pensare alle plusvalenze record realizzate dalla Dea: dagli 80 milioni incassati per Hojlund ai quasi 60 per Koop e ai 52 per Romero, solo per citare i casi più eclatanti. Insomma, con Gasperini sarebbe possibile orchestrare un mercato senza spese folli (vedi Douglas Luiz), ma con investimenti mirati da cui trarre il massimo profitto. In campo e, perché no, anche sul mercato.