Verona-Juventus, moviola: l’arbitro confonde tutto, anche chi ha procurato il rigore, manca un rosso, serata da incubo

Verona-Juventus, moviola: l’arbitro confonde tutto, anche chi ha procurato il rigore, manca un rosso, serata da incubo

21 Settembre 2025 Off Di admin

Antonio Rapuano, la scelta di Rocchi per Verona-Juventus, è stato il primo direttore di gara riminese ad arbitrare in serie A. Laureato in Economia, 39 anni da compiere il prossimo 10 aprile, Rapuano è figlio d’arte: suo padre, già maresciallo dell’Aeronatica, è stato arbitro, assistente di gara in serie B. E’ un arbitro di indubbia esperienza, al nono anno in AIA. Personalità, grande empatia e dialogo aperto con i giocatori costituiscono i suoi punti di forza anche se l’anno scorso è stato assai contestato per la finale di Supercoppa tra Inter e Napoli ma come se l’è cavata al Bentegodi?

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I precedenti di Rapuano con Verona e Juventus

Sette incroci con i bianconeri che con Rapuano avevano vinto 5 gare, pareggiandone una e perdendone una. Col Verona otto precedenti (3 vittorie dell’Hellas, 3 pareggi e 2 sconfitte).

L’arbitro ha ammonito sei giocatori

Coadiuvato dagli assistenti Dei Giudici e Bahri con Calzavara IV uomo, Aureliano al Var e Massa all’Avar , l’arbitro ha ammonito Akpa Akpro, Gatti, Kelly, Koopmeiners, Bernede

Verona-Juve, i casi da moviola

Questi gli episodi dubbi della gara. Al 7′ il primo giallo: tacco di Joao Mario per Conceicao, che parte come un treno e viene steso da Akpa Akpro: che viene ammonito. Al 9′ Gatti vince il duello corpo a corpo con Bradaric, che accenna una reazione nei confronti del difensore. Niente sanzione per lui, ma giallo per Gatti. Decisione abbastanza discutibile. Al 35′ toccato duramente Conceicao da Bernede, niente ammonizione però da parte di Rapuano. Al 38′ Vlahovic va giù in area ma è tutto regolare, riparte il Verona e si spingono Kelly e Giovane. Va giù l’attaccante gialloblù, ammonizione severa per il difensore inglese e per proteste viene ammonito anche Tudor.

Al 41′ su azione in mischia la palla sbatte sul braccio di Joao Mario, il Verona chiede il rigore, l’arbitro viene richiamato all’on field review e Rapuano decide di assegnare il penalty che Orban realizza. Il problema è che il direttore di gara nell’announcement annuncia che il mani è “evidente” e soprattutto che l’ha commesso il numero 15 (Kalulu) e non il 25, appunto Joao Mario. Prima del riposo comportamento antisportivo di Orban nei confronti di Gatti e l’arbitro ammonisce l’attaccante. Episodio borderline, ha rischiato il rosso. La tensione si alza, Tudor protesta, anche il ds del Verona Sogliano dice qualche parola di troppo e viene espulso.

Al 65′ entrata in ritardo su Bernede, giallo anche per Koopmeiners. Al 68′ su azione d’angolo sponda sul secondo palo con Serdar che anticipa Kalulu e di testa da pochi passi batte Di Gregorio. L’arbitro convalida ma viene richiamato all’on field review dal Var e dopo aver visto le immagini annulla la rete per fuorigioco di Serdar al momento dell’impatto. Al 76′ ammonito Bernede per fallo su Joao Mario. Dopo 7′ di recupero Verona-Juve finisce 1-1.

La moviola di Marelli

A fare chiarezza sugli episodi dubbi è Luca Marelli. L’esperto di Dazn parte dal rigore assegnato all’Hellas e dice: “Il calcio di rigore viene assegnato dopo il controllo al VAR per un tocco di braccio di Joao Mario. La lente ci fa capire l’atteggiamento di Joao Mario: chiude gli occhi, il pallone spiove all’improvviso. Non sono d’accordo con la decisione, si tratta di un pallone inaspettato e qui non è punibile. Joao Mario non può sapere dov’è arrivato il pallone. Come vediamo anche dalla postura, chiude gli occhi: il braccio tende a rientrare verso l’interno, molto diverso rispetto a quello di Bologna”.
Poi ha aggiunto sulla gomitata di Orban: “Discussione aperta sul contrasto. Rapuano ha scelto il giallo, il VAR non l’ha richiamato: Orban non guarda il pallone, la sensazione è che miri alla testa. Il colpo non è stato diretto ma ha toccato anche la spalla: la corretta decisione sarebbe stata il rosso. Il giallo è uno sconto sulla punizione che avrebbe meritato. Il VAR potrebbe non essere intervenuto per la valutazione se il giocatore va con il pungo chiuso o con la mano aperta: nel primo caso, c’è la condotta violenta”.