Lazio-Juventus, una vera corrida tra vaffa, lacrime, sfoghi e proteste

Lazio-Juventus, una vera corrida tra vaffa, lacrime, sfoghi e proteste

11 Maggio 2025 Off Di admin

Quando la posta è in palio è alta, inevitabilmente le tensioni raggiungono vette inesplorate. Ed è proprio ciò che è successo nel folle finale di Lazio-Juventus, scontro diretto Champions terminato in pareggio dopo il gol dell’1-1 segnato da Vecino all’ultimo respiro. Tra vaffa, cambi a sorpresa e sfoghi l’epilogo della sfida dell’Olimpico è destinato a far discutere ancora a lungo.

Lazio-Juventus, cosa è successo nel finale

Basta leggere il tabellino per rendersi conto che il finale di Lazio-Juve è di quelli vietati ai deboli di cuore. Con i bianconeri rimasti in dieci dal 60′ per una colossale ingenuità di Kalulu, Tudor ha provato a serrare i ranghi sconfessando in zona Cesarini due cambi effettuati nella ripresa. All’88’ il rigore assegnato alla Lazio per l’intervento di Di Gregorio su Castellanos e poi cancellato dal Var per fuorigioco dell’attaccante argentino ex Girona.

Da quel momento al 96′, cioè quando Vecino ha beffato la Signora a pochi istanti dal triplice fischio, i giocatori ammoniti sono stati addirittura quattro: Guendouzi, Vecino e Zaccagni (che era diffidato e salterà la prossima contro l’Inter) tra le file delle aquile e McKennie tra i bianconeri.

Il vaffa di Rovella e lo sfogo di Perin

Poco dopo l’espulsione di Kalulu, Baroni ha effettuato un doppio cambio: fuori Marusic e l’ex Rovella e dentro Lazzari e Vecino. L’ingresso in campo dell’uruguaiano si rivelerà decisiva, ma, al momento della sostituzione, il regista entrato a far parte del giro della Nazionale non l’ha presa affatto bene.

Nicolò, uno dei tanti talenti a cui la Juventus non ha concesso spazio e fiducia privandosene con troppa leggerezza e superficialità, si è lasciato scappare un ‘vaffa’ con la mano gettando poi il fratino a terra. La tensione si tagliava a fette anche tra i bianconeri. Il portiere di riserva Perin ha confessato di non essere così nevoso “neppure quando gioco”.

I cambi di Tudor, le reazioni e le scuse

Il primo cambio di Tudor si è registrato a inizio ripresa: dentro Conceicao per il deludente Nico Gonzalez. Al 76′ è stato il turno di Adzic per Kolo Muani. Dieci minuti dopo la doppia sostituzione a sorpresa del tecnico croato: fuori proprio il figlio dell’allenatore del Milan e il 18enne montenegrino per i colossi Gatti e Vlahovic.

Una mossa che sa di bocciatura e, infatti, i due hanno storto il naso: il portoghese è stato calmato da Locatelli, Adzic – ancora nemmeno sudato – era incredulo. Nel post partita il tecnico, che la scorsa stagione aveva assunto il timone della Lazio dopo essere subentrato a Sarri, ha rivolto le sue scuse ai calciatori, spiegando che aveva necessità di aumentare i centimetri della squadra per respingere l’assalto biancoceleste.